
Guida alla pulizia di un tappeto persiano
Un tappeto persiano non è un solo un complemento d’arredo, è un pezzo di storia e artigianato che spesso si tramanda per generazioni e che colora e impreziosisce le stanze di una casa. Il prestigio di ogni manufatto nasce da un processo creativo lungo e meticoloso, che trasforma materiali nobili in un capolavoro d'artigianato.
L'elemento che definisce un tappeto persiano è l'annodatura a mano.
Ogni singolo nodo viene legato dalle mani esperte di un artigiano, in un lavoro paziente che può richiedere mesi o addirittura anni per essere completato. I disegni che prendono forma non sono mai casuali; raccontano tradizioni, simboleggiano concetti spirituali o riproducono la flora e la fauna della regione di provenienza.
Le sue piccole, quasi impercettibili imperfezioni sono la firma inconfondibile del lavoro manuale, una testimonianza di autenticità che rende il tappeto un pezzo davvero unico.
Visto il valore e la bellezza di un manufatto di questo tipo e considerato che per realizzare un tappeto si utilizzano materiali naturali e pregiati, è importante prestare le dovute cure per mantenerlo sempre in condizioni ottimali.
La lana è la fibra più comune, scelta per la sua eccezionale resistenza e durata.
Contiene lanolina, un grasso naturale che la rende idrorepellente e meno soggetta allo sporco.
La seta viene utilizzata per i tappeti più preziosi e raffinati, dona una lucentezza e una morbidezza inconfondibili. La sua delicatezza, tuttavia, esige attenzioni particolari.
Infine abbiamo il cotone che costituisce spesso l'anima del tappeto, ovvero l'ordito e la trama su cui i nodi vengono legati.
È una fibra robusta ma con una maggiore capacità di assorbire l'acqua rispetto alla lana.
Ma come è possibile mantenere in ottimo stato un tappeto persiano e allungarne la vita?
La pulizia ordinaria: il segreto per una lunga vita
La prima regola per mantenere il tappeto persiano sempre splendido è una pulizia regolare e delicata. La routine rimuove polvere e detriti che, se trascurati, possono usurare le fibre nel tempo e opacizzare i colori.
L'aspirapolvere, il primo importante gesto
L'aspirazione periodica è il gesto più efficace per eliminare la polvere superficiale e il terriccio che si accumulano con il calpestio. La frequenza consigliata è di una volta a settimana, aumentabile se il tappeto è posizionato in aree di passaggio intenso come ingressi e corridoi.
Per eseguire questa operazione in modo corretto, è necessario seguire alcuni accorgimenti.
Mai aspirare con le spazzole rotanti, perché le spazzole motorizzate con setole dure sono troppo aggressive; strappano le fibre del vello e, a lungo andare, possono disfare i nodi. È preferibile utilizzare una spazzola per pavimenti duri o la bocchetta per imbottiti. Gli aspirapolvere moderni, come i modelli AEG, spesso includono accessori specifici e la possibilità di regolare la potenza di aspirazione: questa va sempre impostata su un livello medio-basso per un trattamento gentile.
Un altro segreto è seguire il "verso del pelo". Per identificarlo, basta passare una mano sulla superficie del tappeto: in una direzione risulterà liscia e setosa, nell'altra risulterà ruvida e farà resistenza.
L'aspirapolvere va passato sempre nel senso liscio, così da non stressare la struttura dei nodi e da lucidare le fibre.
Il battitappeto
La polvere più fine e pesante tende a depositarsi in profondità, alla base del vello, dove l'aspirapolvere può fare fatica ad arrivare.
Per rimuoverla, si ricorre all'antica pratica della battitura, ma con le dovute precauzioni: la procedura corretta consiste nel posizionare il tappeto a rovescio su una superficie piana e pulita, come un telo steso in giardino o su un terrazzo.
A quel punto, si batte il retro con un battitappeto. Le vibrazioni faranno cadere la polvere intrappolata tra le fibre, che si depositerà sul pavimento sottostante.
Questa operazione va eseguita una o due volte l'anno, preferibilmente all'aperto.
La parte delicata, le frange
Le frange non sono solo un semplice ornamento, ma costituiscono l'estensione dei fili dell'ordito, la vera e propria spina dorsale del tappeto. Per tale motivo sono delicate e richiedono una cura specifica.
Non va passata mai l'aspirapolvere sulle frange con la spazzola principale, poiché le fibre verrebbero risucchiate e strappate.
Per pulirle, ricorrere alla bocchetta a lancia dell'aspirapolvere con la potenza regolata al minimo, così la polvere verrà aspirata delicatamente. Per districarle e riordinarle, si possono utilizzare le mani o un pettine a denti larghi.
Evitare le spazzole con setole fitte, che potrebbero spezzare le frange.
Il lavaggio
Quando la pulizia ordinaria non basta più a ravvivare i colori e a rimuovere lo sporco più ostinato, è il momento di un lavaggio profondo.
Attenzione: per i tappeti molto antichi, di eccezionale valore o in seta, è sempre meglio rivolgersi a professionisti specializzati.
La scelta dei detersivi, delicatezza prima di tutto
La selezione del detersivo è un passaggio decisivo. È necessario utilizzare solo prodotti a pH neutro, specifici per la lana o per capi delicati, mentre per le macchie più ostili è consigliato utilizzare dei prodotti appositi per i tappeti persiani.
Delle valide alternative naturali sono il sapone di Marsiglia bianco puro o l’aceto di vino bianco, sciolti in acqua tiepida e il bicarbonato di sodio, spolverato sul tappeto.
Cosa evitare: ammoniaca, candeggina, sgrassatori da cucina e qualsiasi detergente aggressivo. I prodotti chimici possono danneggiare i colori, specialmente quelli di origine vegetale, seccare le fibre di lana e privarle della loro naturale protezione di lanolina.
Prima di procedere, comunque, è buona norma eseguire un piccolo test del colore: applicare una minima quantità di soluzione detergente su un angolo nascosto del tappeto con un panno bianco e verificare che i colori non stingano.
Gli strumenti del mestiere
Per un lavaggio efficace occorreranno: due secchi (uno per la soluzione saponata e uno per l'acqua pulita), detergenti, una spazzola con setole morbidissime, spazzola lavavetri, un panno pulito e un tubo dell'acqua dotato di un erogatore con getto a pioggia. Evitare idropulitrici o getti ad alta pressione.
Guida al lavaggio passo-passo
La procedura per pulire i tappeti grandi in casa richiede spazio e pazienza.
- Preparazione: prima di iniziare, il tappeto deve essere privo di polvere. Passare in modo accurato l'aspirapolvere sulla superficie e poi procedere con la battitura il retro come descritto in precedenza;
- Pretrattamento delle macchie: dopo la rimozione della polvere è necessario applicare detergenti specifici o rimedi naturali su eventuali macchie;
- Bagnatura: stendere il tappeto su una superficie pulita, piana e inclinata per favorire il drenaggio dell'acqua. Dopodiché procedere in modo uniforme su tutta la superficie con abbondante acqua fredda;
- Insaponatura: preparare una soluzione con acqua e sapone neutro. Immergere la spazzola morbida e applicarla sul tappeto, spazzolando e sempre nella direzione del vello. Non agire mai contropelo per non danneggiare i nodi e non spazzolare troppo energicamente eventuali parti usurate;
- Risciacquo: è la fase essenziale. È necessario risciacquare con molta acqua corrente fredda finché e priva di schiuma. Un residuo di sapone, una volta asciutto, attirerebbe nuovo sporco molto rapidamente, perciò è consigliabile usare dei saponi che producono poca schiuma;
- Eliminare l'acqua in eccesso: per rimuovere gran parte dell'acqua, si può usare il bordo liscio di una spatola lavavetri o un pulito. Spingere l'acqua via dalla superficie sempre nel verso del pelo. Non torcere o strizzare mai il tappeto, poiché si potrebbe deformare la sua struttura in modo permanente.
Consigli per un profumo duraturo
Il miglior profumo è quello di pulito, che si ottiene con un risciacquo impeccabile.
Se si desidera aggiungere un tocco in più, è possibile versare qualche goccia di olio essenziale di lavanda o di legno di cedro (che ha anche proprietà antitarme naturali) nell'acqua dell'ultimo risciacquo.
In alternativa, per eliminare odori persistenti su un tappeto asciutto, si può cospargere in modo uniforme con del bicarbonato di sodio, lasciare agire per un paio d'ore e poi aspirare con cura.
L'asciugatura
Un'asciugatura errata può vanificare tutto il lavoro svolto e causare danni seri come la formazione di muffa, l'insorgere di odori sgradevoli e la deformazione della struttura.
Il metodo corretto prevede di sollevare il tappeto da terra e sostenerlo in posizione orizzontale su una griglia o tra due cavalletti robusti. In tal modo l'aria può circolare liberamente su entrambi i lati e garantire un'asciugatura omogenea.
Se non si ha la possibilità, si può ricorrere all’utilizzo di asciugamani puliti da posizionare sopra al tappeto e attraverso una leggera pressione, rimuovere tutta l'acqua in eccesso, finire poi l’asciugatura all’aria aperta.
Il luogo ideale è all'ombra e in un'area ben ventilata. Il sole diretto è il peggior nemico dei colori, poiché li sbiadisce in modo irrimediabile.
Il processo richiederà tempo.
Sarà importante girare il tappeto ogni 5-6 ore. Una volta che sarà completamente asciutto al tatto, sia sul vello sia sul retro, è consigliato passare una spazzola morbida sulla superficie per ravvivare il pelo.
Frequenza di pulizia
Capire quando lavare i tappeti persiani e quando eseguire la manutenzione ordinaria è semplice se si segue un calendario di cura.
- Aspirapolvere: 1 volta a settimana;
- Rotazione di 180°: ogni 6-12 mesi. Ruotare il tappeto aiuta a uniformare l'usura dovuta al calpestio e l'esposizione alla luce, si può così prevenire lo sbiadimento di una sola parte;
- Battitura (sul retro): 1-2 volte all'anno;
- Lavaggio profondo (fai-da-te o professionale): ogni 3-5 anni, a seconda dell'uso, del colore del tappeto e del grado di sporco visibile.
Consigli per la conservazione
Oltre alla pulizia, piccoli gesti preventivi contribuiscono a mantenere il tappeto in perfette condizioni.
In caso di versamento di liquidi o macchie alimentari, è necessario agire subito; tamponare la macchia (mai strofinare!) con un panno bianco pulito e assorbente e procedere dai bordi verso il centro per non allargarla. Usare poi un altro panno inumidito con acqua fredda.
Il peso di tavoli, divani e librerie può schiacciare e segnare il vello in modo permanente. Utilizzare dei feltrini o dei sottobicchieri per mobili sotto le gambe per distribuire il peso su una superficie più ampia, può aiutare a prevenire segni sul tappeto.
Il tappeto andrebbe protetto dalla luce diretta e continua del sole, che a lungo andare sbiadisce i colori. Usare tende o persiane durante le ore di maggiore irraggiamento.
Se è necessario riporre il tappeto per un periodo prolungato, prima è bene pulirlo a fondo sulla base delle indicazioni, arrotolarlo sempre con il vello rivolto verso l'interno, mai piegarlo e avvolgerlo in un telo di cotone o mussola traspirante (mai nella plastica, che favorisce la condensa e la muffa). Infine bisogna conservarlo in un luogo asciutto, buio e lontano da fonti di calore, magari con qualche pallina di legno di cedro per tenere lontane le tarme.